Il Territorio

Il mistero del monastero scomparso

Due comunità di monaci
Monastir è un nome che accomuna tre differenti località che si trovano in Macedonia (l'attuale Bitola), in Tunisia, e appunto il piccolo paese della Sardegna a 20 minuti d'auto da Cagliari. Un toponimo dal suono esotico, di cui è suggestivo scoprire le origini. Secondo gli studiosi deriverebbe dal catalano 'monestir', con il significato di ‘monastero’, mentre la forma dialettale 'muristeni' sarebbe il risultato di un incrocio tra le parole 'monisterium' e il greco bizantino 'monasteri', ad indicare lo stesso tipo di edificio. Come sembra logico, tale nome sarebbe da ricollegare alla presenza nella zona di un monastero, oggi scomparso: prima, fra il VI e il X secolo, abitato da una comunità agricolo monastica di rito greco-bizantino, poi, nel XII-XII secolo, da monaci cattolici, di regola benedettina.

Da Muristene a Monastir
A testimoniare questo periodo, nel paese fino a qualche decennio fa si ergeva ancora un edificio noto come 'sa omu de is paras' (la casa dei frati), con annessi un terreno agricolo (chiamato 'su cungiau de omu') e una chiesa, che con ogni probabilità era intitolata a san Giacomo. Tornando ai toponimi, è bene ricordare che nel XIV-XV secolo, al tempo della dominazione catalano-aragonese, da Muristene il paese cominciò ad essere chiamato anche Monastir, noi poi prevalso nell'uso e utilizzato ancora oggi. A regalare un fascino che sa di Paesi lontani a questo angolo della Sardegna.


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