le Tradizioni

Monastir e le sue principali ricorrenze religiose

Anno dopo anno, all'insegna della devozione popolare, si rinnova il tradizionale appuntamento con la fede, celebrando le numerose festività religiose di Monastir. Eccone alcune tra le principali

Ogni anno si pensa sempre a preparare al meglio la grande festa del Patrono di Monastir, San Pietro, l’appuntamento religioso più importante del comune del sud della Sardegna: due processioni che vengono accompagnate dal suono delle launeddas, banda musicale e costumi tradizionali. 

Monastir è paese agricolo, "affondato” com’è nel Campidano e di tradizione agricola sono le tante feste religiose che accompagnano tutto l’anno gli abitanti; la loro derivazione è rituale, fatte apposta per ingraziarsi il cielo nelle operazioni nei campi, prima della trebbiatura ed appena svolti i lavori più pesanti della campagna. E così festa pure il 25 luglio di ogni anno, quando si onora San Giacomo ed anche San Gioacchino e Sant’Anna. "I Santi vengono portati in processione per le vie del Paese facendo poi rientro nella chiesetta”. 

E poi la festa di santa Lucia, nell’ultima domenica di agosto: "La sagra della santa ha una lunga e preziosa tradizione. Essa ancora oggi mantiene intatta tutta la sua personalità e bellezza e rappresenta il più alto momento di aggregazione di tutta la comunità Monastirese. I riti religiosi iniziano il sabato mattina con la partenza quando la statua della Santa, posta sul cocchio trainato da un giogo di buoi, lascia la chiesa parrocchiale per quella campestre, accompagnata in processione dal parroco, da numerosi fedeli e con contorno di cavalieri, traccas, gruppi in costume e suonatori di launeddas. Il culmine della Festa è la domenica sera, con la grande processione de "su rientru”, alla quale partecipano, oltre a migliaia di persone, i vari gruppi che hanno accompagnato il simulacro della Santa il sabato mattina. La festa religiosa si conclude il lunedì sera con la processione del simulacro per le vie del paese che per l’occasione si trasformano in tappeti fioriti suscitando ammirazione tra i fedeli”. 

Non è che a Monastir sia sempre festa. Per niente! La laboriosità degli abitanti del paese è rinomata ed anche i prodotti che quella terra fertile, la terra campidanese, riesce a rimandare, con eccellenze che vengono gustate sì alle feste ed alle sagre ma pure nell’arco dell’anno da turisti e visitatori.

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