
Soleminis, paese a pochi chilometri da Monastir
posta a pochi chilometri da Monastir, Soleminis fece parte del Giudicato di Cagliari e successivamente degli Aragonesi; degna di nota la Parrocchiale di San Giacomo, i fuochi di sant'Antonio abate a gennaio e la festa di Sant'Isidoro a maggio
Situato a pochi chilometri a sud-est di Monastir, all’estremità della pianura campidanese, Soleminis è un paese di circa duemila
abitanti la cui area era già abitata in territorio antichissimo, come attestato
dalle aree archeologiche di Facc'e 'Idda, Is Calitas e Cuccuru Cresia Arta. La
prima citazione scritta del paese risale tuttavia all’XI secolo, epoca in cui
il centro faceva parte del Giudicato di
Cagliari nella curatoria del Parteolla, ma nel 1258 passò al Giudicato di
Arborea e successivamente ai Pisani.
Nei secoli successivi fu conquistato dagli Aragonesi insieme a tutta la Sardegna,
sebbene nel Quattrocento risulti completamente disabitato; fu acquistato nel
1637 da Francesco Vico e successivamente ripopolato con difficoltà,
risollevandosi grazie all’eccezionale fertilità del suo terreno. Le principali coltivazioni
sono vigneti, uliveti e cereali mentre la produzione di miele e di pane e la
pastorizia rappresentano attività molto praticate.
Circondata da lussureggianti boschi, Soleminis si distingue per la Parrocchiale di San Giacomo, vero e proprio fulcro della vita sociale del paese; tra gli eventi più sentiti troviamo alla metà di gennaio i celeberrimi fuochi di sant’Antonio abate, con la popolazione che consuma agrumi, pane e vino intorno ai falò, e la festa di Sant’Isidoro alla fine di maggio, con la processione accompagnata da cavalieri e i carri a buoi detti traccas.