le Tradizioni

Luglio, il mese dei santi a Monastir

Giacomo, Anna e Gioacchino
Non si può dire che Monastir non sia devota. Nel corso dell'anno infatti sono tante le feste che il paese del Campidano dedica ai suoi patroni, ufficiali e non: oltre a sant’Antonio e san Sebastiano nel mese di gennaio, a san Pietro alla fine di giugno e a santa Lucia ad agosto, negli ultimi giorni di luglio si celebrano san Giacomo (il 25), il primo apostolo martire, e san Gioacchino e sant’Anna i genitori della Madonna (il 26). In onore dei tre santi il Comitato San Giacomo e Sant'Anna e la Pro loco organizzano da anni rituali ben definiti: le statue che li rappresentano vengono vestite a festa, rigorosamente dalle donne, e poi portate in processione per le vie di Monastir, dagli uomini, con l'accompagnamento musicale delle launeddas e il consueto contorno di gruppi folk in costume tipico. Oltre alla manifestazione religiosa, il programma prevede balli in piazza, concerti e fuochi d'artificio fino a tarda sera.

 
La chiesa di San Giacomo
Quasi tutti i santi di Monastir - ad eccezione di Anna e Gioacchino - hanno una chiesa che porta il loro nome. Ci sono quella campestre di santa Lucia, dalle forme romaniche, il semplice edificio di Sant’Antonio, ubicato nel centro abitato, e la parrocchiale di San Pietro, in stile gotico-aragonese. A pochi passi da quest'ultima si trova la chiesa di San Giacomo, risalente al dodicesimo secolo, con un basso campanile cuspidato, un ingresso coronato di rosette seicentesche e un'unica navata con copertura lignea, spartita da ampi archi a tutto sesto e cappelle laterali. In tutta la Sardegna sono ben 17 le chiese dedicate a questo santo, protettore di pellegrini, viandanti, cavalieri e soldati, di cui, secondo l'agiografia, nell'830 fu ritrovato il corpo nel nord ovest della Spagna, nell'odierna Santiago di Compostela, meta del celebre cammino.

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.