le Tradizioni

Bontà di Sardegna, il fil e' ferru

Doppiamente distillata
Per concludere al meglio un classico pasto sardo a base di malloreddus, maialino arrosto e seadas al miele e pecorino, serve qualcosa di forte. Come il Filu ’e ferru, la celebre acquavite isolana da 42 gradi alcolici, venduta ormai in tutti i supermercati italiani ma prodotta ancora in casa nei dintorni di Oristano o nella Barbagia. Il suo ingrediente base sono le le vinacce (i residui della lavorazione dell'uva, formati da graspi, bucce e vinaccioli) provenienti da vitigni Vermentino o Vernaccia, sottoposte a un processo di doppia distillazione. Scartati la testa e la coda del distillato, la bevanda viene conservata in botti di rovere e fatta stagionare per un anno intero.

L'origine del nome
Ad incuriosire è senz'altro il nome di questa acquavite. L'espressione 'Filu ’e ferru' richiama l'abitudine dei distillatori che nell'Ottocento la producevano clandestinamente di nascondere le bottiglie sotto terra, oppure all'interno di zucche o botole, attaccate ad un filo di ferro che affiorava in superficie, per ritrovarle più facilmente. Molti invece la chiamano Abbardente, ossia 'acqua ardente', a ricordare il suo gusto 'infuocato'!

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