La spartana chiesa di San Sebastiano
la chiesa di San Sebastiano si fa notare per l'aspetto spartano, l'acquasantiera ricavata da un capitello corinzio e la statua del santo in legno di ciliegio; il tempio ospita le celebrazioni che si svolgono ogni anno in gennaio e includono la processione e i famosi falò
All’interno del territorio comunale di Monastir si trovano molti edifici religiosi di pregio e di grande
interesse storico ed architettonico; tra questi va senza dubbio collocato la chiesa di San Sebastiano, situata sull’omonima
collina nella zona nord del paese, nei pressi di Via Nazionale. Risalente al
XIV o al XV secolo, la chiesa presenta un’aula con una sola navata e un aspetto
privo di fronzoli, con una facciata grigia sormontata da un piccolo campanile a
vela.
L’interno mantiene molto poco dell’aspetto originale: si
fanno notare un’acquasantiera ricavata da un capitello corinzio e la statua
del santo in legno di ciliegio nero risalente ai primi del Seicento, mentre non può essere tralasciato il ritrovamento nella medesima area di una camera tombale rettangolare in muratura, costituita da filari quadrati.
La chiesa di San
Sebastiano è strettamente legata a quella di Sant'Antonio, sia per la
somiglianza architettonica, sia per le celebrazioni che coinvolgono i due santi
nello stesso periodo, rispettivamente il 17 e il 20 gennaio di ogni anno,
fortemente sentite dalla popolazione. Le feste prevedono la processione con il trasporto della
statua e l’accensione di grandi cataste di legna, i cosiddetti falò, che ardono per tutta la notte
mentre intorno la gente parla, socializza, consuma cibo e fa offerte votive;
nonostante siano da secoli inglobate nella liturgia cattolica, l’origine di
queste celebrazioni è chiaramente pagana.