Il Territorio

I dintorni di Monastir: Dolianova e i suoi oliveti

Dolianova è conosciuta in Sardegna per i suoi oliveti, la cattedrale romanica di San Pantaleo e Villa de Villa.

A pochi chilometri da Monastir si trova il paese di Dolianova, nato ufficialmente il 25 giugno 1905 dalla fusione degli antichi villaggi di San Pantaleo e Sicci San Biagio, sorti in età Giudicale. Secondo alcuni, l’origine del toponimo sarebbe l’espressione latina Pars Olea che indica un territorio ad alta densità di oliveti.

 

La sua storia è molto antica e nelle campagne circostanti si possono ritrovare oltre cento insediamenti archeologici del periodo nuragico e pre-nuragico, tra cui "Sa dom’ ‘e s’orcu”, "Mitza salamu” e "Sa dom’ ‘e s’ossu”. I primi documenti scritti attestanti Dolia sono datati 1089, allorché il vescovo Virgilio firmò l'atto di fondazione dei monasteri dei santi Giorgio e Genesio e alla caduta del Giudicato nel 1258, Dolianovaseguì le vicende del comprensorio passando dai Pisani agli Aragonesi. I suoi due borghi seguirono destini diversi: San Pantaleo fu inserita nel feudo del vescovo di Suelli, mentre Sicci costituì una baronia nel 1355. Nel 1503, tuttavia, l’intera diocesi di Dolia venne accorpata all'arcidiocesi di Cagliari.

 

Dolianova può vantare un patrimonio storico e culturale importante, a cominciare dalla numerose chiese: la cattedrale romanica di San Pantaleo del XII secolo, ricca di decorazioni interne ed esterne e costituita di arenaria, poi la chiesa di San Biagio, co-patrono del paese. Sono notevoli anche Santa Maria, restaurata di recente, San Sebastiano e la piccola chiesetta di Santa Lucia. Altro luogo degno di interesse è Villa de Villa, una casa padronale Ottocentesca recuperata dopo un periodo di abbandono e che oggi ospita mostre, esposizioni e concerti.

 

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